Adelia PantanoAdelia, 27 anni, originaria della Calabria, laureata in Comunicazione Pubblica e d’Impresa con una tesi dal titolo “Il potere ‘ndranghetista e il contesto sociale nel caso Lamezia Terme”. Alla luce di quest’anno al Master, vorresti approfondire alcuni aspetti di questa tua ricerca?

Tra i motivi che mi hanno spinta ad iscrivermi a questo master c’era proprio quello di poter mettere di nuovo mano al mio lavoro. Dopo essere arrivata a metà di questo percorso, posso dire di avere una consapevolezza diversa rispetto a qualche tempo fa. La possibilità di avere molti relatori, appartenenti a vari settori della società, il più delle volte con idee e prospettive diverse, mi ha permesso di affrontare queste problematiche in modo analitico e molto più critico. In pratica non sono mancati gli spunti per poter approfondire quel lavoro e forse un giorno dedicarmi a qualcosa di nuovo. Magari proprio con la tesi del master.

All’Università di Milano hai seguito il corso in Sociologia della Criminalità Organizzata gestito dal prof. Nando Dalla Chiesa, docente anche del Master APC. Viste queste tue esperienze, quanto pensi sia importante occuparsi di questi temi anche in ambito accademico?

Secondo me è fondamentale. Inserire queste tematiche all’interno di un percorso formativo, come quello dell’università, iniziando già dalle scuole, può dare la possibilità di avere in mano preziosi strumenti con cui capire e agire. Le università offrono qualcosa, ma potrebbero fare molto di più in questa direzione. Sicuramente un punto fondamentale nella mia carriera è stato quello di seguire il corso del professore dalla Chiesa a Milano, senza il quale forse non avrei fatto tutto quello che ho fatto dopo. Quando mi trasferì a Milano non avrei mai pensato di interessarmi a queste tematiche e sopratutto di imparare a capire e a studiare le dinamiche del mio territorio a mille chilometri di distanza. Io ho fatto questa scelta di formarmi fuori, certo non per scappare, ma per poter tornare con qualche qualche consapevolezza e motivazione in più.

Se dovessi incontrare una persona interessata ad iscriversi al Master APC, quale consiglio vorresti darle?

“Iscriviti e trasferisciti a Pisa per qualche mese!” Questa sarebbe la mia risposta. E alla fine è stato un po’ quello che ho fatto anche io. Conoscevo il master da qualche tempo, ma ero stata sempre un po’ in dubbio se intraprendere questo percorso oppure no. Poi ho deciso di iscrivermi e di partire. Una scelta che rifarei ancora, per tutto quello che questa esperienza mi ha dato e continua a darmi. Ho seguito le lezioni dei più importanti esperti del settore in Italia e ho avuto l’occasione di stare intorno al tavolo e ascoltare due dei massimi rappresentanti del giornalismo investigativo, come Salvo Palazzolo e Peppe Baldessarro. Ma soprattutto ho avuto la possibilità di conoscere altri ragazzi, delle mia età ma anche più grandi con già molta esperienza alle spalle, ognuno proveniente da una realtà diversa e ognuno con un proprio bagaglio di competenze e di conoscenze. Tutto questo messo a disposizione del gruppo. Penso che cercare di mantenere questa rete, anche tra di noi (e non solo con i relatori) sia uno dei grandi obiettivi di questo percorso. Infine la possibilità del tirocinio, occasione da non sprecare assolutamente.

Quindi, partite! E già che ci siete godetevi anche la città.