Francesco Quarta, 27 anni, residente nella provincia di Lecce, laureato in Lingue e Letterature straniere e un master in Relazioni Internazionali. Francesco, il tuo percorso di studi sembrerebbe distante dai temi del Master APC, cosa ti ha spinto a intraprendere questa esperienza?
Fenomeni come la criminalità organizzata e la corruzione, purtroppo, riguardano quasi la totalità dei settori della società in cui viviamo; le mafie difatti agiscono trasversalmente e guidate da un solo scopo che è quello del profitto. In tematiche come le Relazioni Internazionali, l’ingente quantità di flussi di denaro che ci sono in gioco tra i diversi paesi del mondo, attirano l’attenzione della criminalità organizzata che si serve anche della corruzione per ottenere queste risorse. Sono esempi lampanti proprio in questi i giorni i casi di corruzione internazionale che mettono in pericolo l’attendibilità di un’istituzione come la FIFA e di un ente come ENI. La possibilità di poter dare il mio contributo nel mio settore, solo all’apparenza lontano da tematiche come criminalità organizzata e corruzione, ha fatto sì che intraprendessi questa esperienza del Master APC.
Da tempo collabori con il Laboratorio Internazionale di Libera. Di che cosa ti occupi? Le lezioni del Master ti hanno aiutato nel tuo lavoro?
Da quasi due anni sono un volontario del Laboratorio Internazionale di Libera; ognuno, proveniente da un diverso percorso formativo, ci mette del suo affinché il Laboratorio sia costantemente attivo sulle attività di contrasto ai fenomeni di illegalità che proliferano a livello internazionale come il narcotraffico, la tratta di esseri umani e le attività illecite ad esse connesse sviluppate dalle mafie. Io nel mio piccolo ho cominciato a dare il mio contributo soprattutto occupandomi di traduzioni in lingua spagnola ed inglese. Sicuramente, dopo aver avuto la possibilità di frequentare il Master, il mio appoggio è andato anche oltre le traduzioni ed occupandomi anche di contenuti, essendo ora uno dei referenti della campagna europea “Restarting the Future”.
In questi mesi hai svolto il tirocinio presso il Gruppo Abele, seguendo la campagna Riparte il futuro. Di cosa ti sei occupato?
La possibilità di lavorare presso un’associazione del calibro del Gruppo Abele e della più grande campagna anticorruzione in Italia, che è Riparte il Futuro, ha fatto sì che mettessi subito in pratica le importanti nozioni acquisite durante le lezioni del Master APC. Nello specifico, ho fatto parte di un team di lavoro per il lancio della campagna anticorruzione anche a livello europeo, durante le elezioni del nuovo Parlamento, “Restarting the Future”. Inoltre, ho collaborato nel monitoraggio civico dei comuni che nelle elezioni del 2014 si sono impegnati a mettere in atto la delibera proposta dalla campagna Riparte il Futuro. Ho avuto anche il piacere di poter sviluppare personalmente i punti della delibera stessa attraverso 5 piccoli post scientifici pubblicati sul blog del sito della campagna. Tutto ciò, ovviamente, sempre guidato dai miei tutor, di fondamentale aiuto nello sviluppo di queste difficili tematiche.
Se dovessi incontrare una persona interessata ad iscriversi al Master APC, quale consiglio vorresti darle?
Il Master APC va al di là della unica e sola attività universitaria; senza un coinvolgimento emotivo nelle tematiche della legalità, anticorruzione, antimafia, non si riuscirà a capirne il vero significato. Io ho avuto l’opportunità di seguire via internet attraverso il servizio e-learning. Quello che posso consigliare è, a meno che non si abbiano grossi problemi di lavoro come avevo io, di seguire di persona quanto più è possibile, in modo da potersi confrontare e scambiare idee con i compagni e con i docenti. Il mio consiglio è quello di approfittare soprattutto dei dibattiti con coloro che non sempre la pensano alla stessa maniera e che creano ancor più momenti di arricchimento.