Professori e ricercatori universitari, magistrati, operatori della società civile e del terzo settore, amministratori pubblici e dirigenti della pubblica amministrazione, funzionari di pubblica sicurezza e rappresentanti delle forze armate compongono il corpo docente di oltre ottanta relatori.

Gli allievi potranno non solo fruire delle lezioni in aula tenute dai più importanti studiosi dei temi oggetto del Master, ma avranno la possibilità di sperimentare e applicare sul campo gli strumenti teorici acquisiti. Questa metodologia ha lo scopo di fornire agli studenti una preparazione alla frontiera delle conoscenze e delle esperienze più significative, formando figure professionali in grado di leggere in una prospettiva interdisciplinare i fenomeni criminali nella loro complessità; acquisendo così competenze sui più efficaci strumenti utili a pianificarne il contrasto e a ideare percorsi di prevenzione.

4 MODULI DIDATTICI

suddivisi in base alle sedi dove si svolgono le lezioni

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

  • GIURIDICO

  • ECONOMICO
  • STORICO
  • SOCIOLOGICO

  • POLITOLOGICO

 

A Pisa si concentra la dimensione di analisi teorica della corruzione, dell’approccio economico ai fenomeni criminali oggetto di studio nel percorso di Master, della regolazione anticorruzione, delle politiche di prevenzione a livello istituzionale. Si esamina il fenomeno partendo dalla sociologia della devianza e si forniscono le basi del diritto penale antimafia, nazionale e internazionale; poi si concentra l’analisi su partiti, carriere, finanziamenti. Particolare cura viene dedicata alla burocrazia, parlando sia dei meccanismi di collusione sia delle strategie di controllo. Un ruolo centrale riveste l’analisi economica della corruzione, con l’esposizione di teorie e ricerche empiriche. Si tracciano i costi della corruzione politica e l’evoluzione della corruzione: studi di caso, esperienze, testimonianze.

Il modulo di Napoli è l’eredità del Master ACORS (“Analisi dei fenomeni di Criminalità organizzata e strategie di Riutilizzo sociale”) attivo all’Università di Napoli Federico II. Coordinatore è il prof. Michele Mosca, docente di Politica economica nell’ateneo partenopeo, insieme alla prof.ssa Monica Massari, docente di Sociologia generale all’Università statale di Milano. “L’economia sociale come antidoto all’economia criminale” è il filo conduttore delle lezioni teoriche, declinate nella chiave giuridica ed economica da docenti e amministratori giudiziari. Ma anche pratiche, come le lezioni itineranti sui beni confiscati a Casal di Principe o ad Ottaviano. La seconda parte del modulo è sugli scenari internazionali della criminalità organizzata. Infine, una parte del modulo è dedicata al diritto dell’ambiente e può contare sulle competenze in materia di illeciti e reati ambientali.

A Palermo si affronta (in prospettiva diacronica) il sistema normativo vigente sul contrasto al crimine organizzato, approfondendone gli aspetti processuali e applicativi ancorati a studi di casi specifici. Particolare attenzione sarà dedicata ai regimi speciali, non trascurando la dimensione internazionale e comparatistica della legislazione, l’analisi dei limiti e le esigenze di coordinamento. Insieme al tema della contiguità mafiosa si farà riferimento al crimine dei potenti e al ruolo dei colletti bianchi nei sistemi criminali. Molti seminari vengono dedicati alle tecniche di indagine, sugli organismi nazionali e internazionali che operano nel settore (con funzione di coordinamento, indagine, etc.), sugli enti e gli organi politici specifici. Si affronta il tema del giornalismo d’inchiesta, si analizzano i processi di costruzione mediatica del fenomeno mafioso soffermandosi sui fattori che contribuiscono a determinarla.

A Torino si parte con un’analisi storica per poi analizzare le idee precostituite che vi sono nei confronti delle mafie. Ci si concentra sul grande tema delle definizioni, come “cosa è la mafia?”. Definizioni che variano a seconda che si tratti di campo giuridico o sociologico. Altro tema trattato sarà quello riguardante il legame mafia-economia e la cosiddetta “area grigia”. Si trattano vari argomenti, quali i processi di mobilità territoriale; l’antimafia civile e l’antimafia sociale. Non manca l’analisi approfondita di case study, come la legalità nelle filiere agroalimentari e l’espansione delle mafie in Europa. Laboratori pratici accompagnano seminari sulle politiche sociali del terzo settore e dei rapporti tra politica e mafia; attività didattiche di gruppo mostrano come elaborare e gestire un progetto: dalla programmazione alla valutazione.