Serena Maria, 25 anni, Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa. Quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto ad intraprendere un percorso formativo sui temi della criminalità organizzata e della corruzione?

La spinta che ha fatto sì che io iniziassi questo percorso è sicuramente l’essere calabrese. Conoscere il fenomeno corruttivo così come quello ‘ndranghetista solo per sentito dire o per averlo vissuto marginalmente è cosa assai diversa da studiarlo, comprenderlo e quindi avere gli strumenti adeguati per contrastarlo, facendo, magari un giorno, ritorno nella mia terra. Un’altra spinta, non meno importante, che mi ha fatto muovere all’inizio e che, poi, mi ha accompagnata in tutto l’anno è stata la convinzione di non essere da sola: la bellezza di una comunità scientifica che crea nuove reti di studio e di impegno!

Hai iniziato un tirocinio presso la Procura di Firenze. Di cosa ti occuperai e come pensi di mettere a disposizione le competenze acquisite nell’ambito del Master?

Il tirocinio che ho appena iniziato, insieme al Sostituto Procuratore Dott. Paolini, si occupa dell’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali nel territorio toscano dall’entrata in vigore del Codice Antimafia (d.lgs. 159/2011) ai giorni nostri. Siamo ancora all’inizio di questo studio e della relativa analisi, quindi non so quali risultati raggiungerò, ma sono sicura che utilizzerò lo strumento base del Master: l’approccio multidisciplinare, la capacità di guardare oltre le ‘cose normali’, soprattutto in luoghi che credono ancora di essere incontaminati dalla corruzione e/o dalla criminalità organizzata.

Se dovessi incontrare una persona interessata ad iscriversi al Master APC, quale consiglio vorresti darle?

Il primo consiglio è quello di essere liberi, liberi dai pregiudizi e dai preconcetti, perché questo percorso di studio e approfondimento aprirà scenari interpretativi nuovi, diversi e a volte anche emozionanti. Il secondo, forse quello più importante, è di vivere le esperienze del Master (dalle lezioni alle trasferte) con la giusta carica emotiva, perché ogni incontro, ogni relatore cercherà di dare una risposta ai tanti interrogativi posti dalle nostre/ vostre coscienze.