Nella prevenzione e contrasto della corruzione e della criminalità organizzata servono figure professionali
Affidereste la costruzione di un palazzo ad una persona che non ha una laurea in ingegneria, ma che nel corso della sua vita ha solamente sfogliato dei libri di matematica, fisica, progettazione? Preferireste che a prendersi cura di voi non fossero medici, ma qualcuno che ha solamente una spiccata sensibilità nei vostri confronti senza però sapere come farvi star meglio? Vi piacerebbe se nella vostra squadra di calcio preferita giocassero non calciatori professionisti, ma amatoriali amici della domenica?
Come per ogni cosa e forse ancora di più dato il valore cruciale dei temi, anche nella prevenzione e contrasto della corruzione e della criminalità organizzata occorrono figure professionali con profonde conoscenze circa i fenomeni, e con spiccata capacità di creazione di alternative reali.
Ancora troppo spesso si crede che, per questi problemi, possano bastare buona volontà e pacche sulle spalle: ahimé questo modo di pensare non ci permetterà mai di sconfiggere mafie e malaffare, perché significa combattere bestie feroci con armi spuntate. Anzi, spesso, indirettamente, significa fare gli interessi di corrotti, corruttori, clan criminali, che non avranno mai come contraltare una risposta organizzata di dimensione superiore e contraria.
Viceversa, occorrono le migliori menti, oltre che dedizione e coraggio, per invertire la rotta in questo Paese, e il Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità e della corruzione dell’Università di Pisa è uno di quei percorsi che hanno più efficacia e ora anche più continuità storica. Cronologicamente, è infatti il primo master che sia riuscito a offrire una proposta organica, giunto quindi alla sesta edizione, quella per cui ora vanno ad aprirsi le iscrizioni.
Senza il Master APC, campagne come Riparte il futuro sarebbero state impensabili, perché impensabile era far uscire il tema della lotta alla corruzione dalle classiche logiche di contrasto giuridico o di giornalismo di denuncia. Viceversa, pensare a una mobilitazione che parlasse a tutti è un pensiero nato tra le mura dell’Università di Pisa. Non a caso chi scrive è un allievo della ormai lontana prima edizione, mentre oggi la campagna ospita molti allievi che ogni anno spendono il loro tempo di tirocinio per contribuire alla campagna e acquisire competenze nella comunicazione diffusa.
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Articolo tratto dal blog di Riparte il Futuro