“Il problema non è solo chi fa male, ma chi guarda e lascia fare”. E’ una delle preziose riflessioni che don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha condiviso con i partecipanti alla lectio magistralis tenuta presso la Scuola Sant’Anna, nell’ambito del calendario didattico del nostro Master.
Nell’incipit del suo intervento Don Ciotti si è soffermato sul concetto di legalità, spesso tanto abusato: “Nel nostro Paese assistiamo ad un vero e proprio furto delle parole. Le parole vengono svuotate del loro significato profondo”. “Speranza oggi significa opportunità, lavoro, progetti concreti. La legalità altro non è che la saldatura fra responsabilità e giustizia”.
Don Ciotti, ripercorrendo le storie di testimoni di giustizia e di vittime della violenza mafiosa, ha analizzato i tre tipi di violenza che minano alle fondamenta la nostra democrazia: “La violenza diretta, gli omicidi, i traffici illeciti; la violenza culturale, in primis la trasmissione di codici mafiosi; e infine la violenza strutturale, i centri di poteri occulti e corrotti”.
In conclusione, una lunga riflessione sulla Chiesa: “La cultura mafiosa è l’esatta negazione del messaggio evangelico”. Il ricordo va a don Puglisi, recentemente beatificato, ma anche alle tante contraddizioni nei rapporti tra mafia e religione.