Francesco, 28 anni, laurea magistrale in Relazioni Internazionali conseguita con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Siena. Quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto ad intraprendere un percorso formativo sui temi della criminalità organizzata e della corruzione?
La motivazione principale che mi ha spinto verso questo Master è stato innanzitutto il mio spiccato senso di legalità, oltre alla voglia di approfondire tematiche riguardanti problemi che rischiano di portare l’Italia, come sistema-Paese, verso un irresistibile declino. Scopo di noi cittadini, ma anche nostro interesse, è che ciò non avvenga, e dobbiamo fare di tutto per evitare questo scenario; per questo, penso che la conoscenza, approfondita e multiprospettica, fornita dal Master sia un primo passo molto importante verso quella cittadinanza attiva che ad oggi pare essere l’unico rimedio possibile al declino che stiamo vivendo.
Stai per iniziare un tirocinio presso l’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico. Di cosa andrai ad occuparti e come pensi di mettere a disposizione le competenze acquisite nell’ambito del Master?
Il tirocinio che mi accingo ad iniziare con il dott. Marotta riguarderà soprattutto il monitoraggio di proposte di legge e leggi appena approvate che abbiano un impatto, o che comunque siano rilevanti, nei confronti del mondo criminale operante in Italia. Ad oggi siamo ancora alle fasi preliminari del nostro rapporto, quindi non sono ancora in grado di parlare con sufficiente sicurezza sul metodo di lavoro o di andare nel dettaglio sul tipo di attività che andrò a svolgere, ma posso sicuramente affermare che utilizzerò molti degli strumenti acquisiti frequentando il Master, ad iniziare dall’approccio al lavoro che sarà necessariamente, e volutamente, multidisciplinare.
Quest’anno abbiamo inaugurato alcune lezioni in trasferta del Master: Palermo, Torino e a breve, Napoli. In che modo queste esperienze hanno arricchito l’esperienza del Master?
Sicuramente i moduli in trasferta hanno arricchito umanamente il bagaglio di esperienze ricevute dal Master, hanno permesso a noi allievi di conoscerci meglio, confrontare le nostre esperienze, stare a contatto in una maniera cameratesca, difficile da riprodurre con la mera frequentazione dei corsi seminariali. Queste trasferte ci hanno inoltre permesso di incontrare altre persone con i nostri stessi interessi al di fuori dell’ambito del Master, facendo si, quindi, che tale esperienza, per forza di cose in qualche modo circoscritta, uscisse dalle aule universitarie, permettendone la fruizione ad una platea più vasta. Ovviamente questi aspetti vanno a sommarsi, e non a sostituirsi, alla finalità didattica e professionalizzante propria del Master nel sua interezza.
Se dovessi incontrare una persona interessata ad iscriversi al Master APC, quale consiglio vorresti darle?
A una persona che approccia per la prima volta il Master sicuramente consiglierei di viversi questa esperienza completamente, a fondo e non tralasciando neanche gli aspetti che possono sembrare superflui o non attinenti, in modo da poter attingere pienamente a tutto ciò che questo percorso può dare; per quanto riguarda la parte più prettamente didattico-conoscitiva, di tenere la mente ben aperta a nuove interpretazioni, essere consci delle conoscenze che già si hanno ma non basarsi su di esse in maniera preconcetta.