mircosirignanoMirco, 28 anni, di origini campane, laureato con il massimo dei voti in Scienze della Pubblica Amministrazione alla Federico II di Napoli. Nella tua tesi ti sei occupato della riforma dei reati di corruzione dopo l’approvazione della legge 190/2012. Nel percorso del Master quanto di nuovo hai trovato su questo tema?

Il lavoro di tesi in Diritto Penale e Pubblica Amministrazione sul tema della legge 190/2012 è stato molto importante, perché ha fatto scattare in me la voglia di approfondire il tema della corruzione a 360° gradi.  Ed è per questo motivo che ho deciso di iscrivermi al Master Apc. Ho avuto l’opportunità di poter assistere alle lezioni dei più importanti esperti del settore, come ad esempio il professor Francesco Cingari e la professoressa Grazia Mannozzi, oltre ovviamente a relatori del calibro di Piercamillo Davigo e Raffaele Cantone. Ma l’approccio giuridico/penalistico affronta solo una parte del problema, ovvero quella delle regole del gioco e della repressione dei reati. Per comprendere a fondo il fenomeno della corruzione bisogna inevitabilmente analizzare le cause e le ragioni economiche, politiche, sociali e culturali: aspetti fondamentali se vogliamo percorrere la lunga strada della prevenzione. Questo Master, sotto la guida del professor Alberto Vannucci, è una fonte inesauribile di riflessioni di altissimo valore formativo in tutte le discipline. Al termine del percorso, sono più le domande che ancora ti poni che le risposte che hai trovato. E questo ha un solo effetto: ti stimola ad andare oltre, a ricercare, ad impegnarti.

 

Al termine delle lezioni del Master hai deciso di svolgere il tirocinio presso il Gruppo Abele, nell’ambito della campagna Riparte il Futuro per occuparti del tema del whistleblowing nelle Università italiane. Puoi raccontarci gli obiettivi del tuo tirocinio e il lavoro fin qui svolto?

Riparte il Futuro è la più grande campagna digitale anticorruzione che sia mai esistita in Italia. E’ stata sottoscritta da oltre un milione di persone e le attività continue di sensibilizzazione e monitoraggio hanno un grande impatto sociale. Partecipare a questa campagna è motivo di orgoglio, ma è anche una assunzione di responsabilità.Solo recentemente l’Italia ha riconosciuto la figura del whistleblower, ma l’impianto normativo e delle tutele giuridiche per chi denuncia è ancora troppo carente. L’obiettivo è quindi quello di spingere le amministrazioni pubbliche affinché garantiscano questo canale di emersione di fatti corruttivi. L’Università è un luogo simbolico dove stiamo lavorando, ma il tema riguarda tutte le amministrazioni.

 

Se dovessi incontrare una persona interessata ad iscriversi al Master APC, quale consiglio vorresti darle?

Innanzitutto consiglio di vivere questa esperienza al massimo, sfruttando anche le pause caffè per confrontarsi con i docenti, i colleghi e l’equipe di gestione. Bisogna lasciare a casa giudizi precostituiti ed essere pronti a calarsi nella realtà e nella complessità di questi fenomeni. E poi consiglio di vivere la città, bellissima e ospitale, prendere una bicicletta…e pedalare!