Sono Raffaele Francesco Iasi, ho 49 anni, salentino d’origine e svolgo il mio servizio nella Polizia di Stato dal 1999. Attualmente espleto la mia funzione di Dirigente della Squadra Mobile presso la Questura di Campobasso.

Ho scelto di frequentare il Master APC nell’a.a. 2019 – 2020 per due ragioni: la prima è che, nonostante non sia più giovanissimo, la professione richiede una formazione continua che dev’essere arricchita di anno in anno a beneficio sia mio personale, che della comunità con la quale mi relaziono quotidianamente. La seconda deriva dal fatto che svolgendo la mia attività lavorativa in una Regione – il Molise – poco conosciuta e da sempre considerata un’ “isola felice”, nel tempo ho compreso che sia nell’apparato amministrativo pubblico che nelle relazioni imprenditoriali e personali con la P.A. vi sono situazioni “opache” poco esplorate e non rilevate dalle statistiche (frutto anche di commistioni tra rapporti parentali/amicali ed esercizio di funzioni pubbliche che ne a volte ne condizionano l’individuazione degli strumenti e dei soggetti chiamati ad operare, il raggiungimento degli obiettivi, snaturando il principio costituzionale di buon andamento ed imparzialità della P.A., o più ancora di integrità  e responsabilità); inoltre, pur in assenza sul territorio di organizzazioni criminali autoctone, la Regione è oggetto di “conquista” di propaggini criminali della “società foggiana”, della ndrangheta calabrese e della camorra. Fenomeni ai quali intendo fornire il mio contributo nell’azione di prevenzione e contrasto, anche con l’apporto formativo di un Master che fornisce competenze specifiche sui temi della corruzione e della criminalità organizzata di tipo “trasversale”. Quelle che ho trovato nel corso dei quattro moduli didattici, ben strutturati, approfonditi, la cui partecipazione è stata resa possibile anche per un lavoratore come me – a maggior ragione nel periodo emergenziale covid 19 – con cicli di lezione erogati anche in modalità e-learning e streaming.

Unico rimpianto, in questo ciclo particolare, il non aver potuto “cogliere” in presenza le percezioni offerte da territori, specie quello napoletano e siciliano, ove rimangono tracce indelebili di testimonianze di fatti cruenti di “mafie”  che sono faro e sprone per scelte quotidiane e future.

La formazione didattica è poi integrata dal tirocinio che ho scelto di svolgere presso la Prefettura di Campobasso, occupandomi del settore delle comunicazioni ed informazioni antimafia.

Posso senz’altro affermare che il Master APC, grazie soprattutto alla sua impostazione teorico – pratica, all’approccio dei suoi docenti (cui va il mio plauso ed il ringraziamento) e alla guida del tutor, abbia quel valore aggiunto nella formazione professionale che soprattutto a categorie quali appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati, magistrati, dipendenti della P.A., operatori del volontariato sociale e studenti in genere proiettati nelle predette professioni o attività, non può mancare.