Il Master APC è una buona prassi? Secondo Rossana Caselli, curatrice del volume “Volontariato e politica: verso una nuova alleanza?” la risposta è “sì”. Il libro, che fa parte dei quaderni del Centro Servizi Volontariato Toscana, contiene due ricerce promosse dall’Università del Terzo Settore e dell’Università di Siena, volte ad indagare il rapporto tra volontariato e politica, e focalizzate sul caso toscano.
In appendice al testo vengono presentate alcune buone prassi di volontariato presenti in Toscana ed è qui – nel paragrafo riguardante le esperienze in cui Libera è tra i promotori – che viene richiamato il Master: «Tra le diverse iniziative di educazione alla legalità promosse in Toscana da Libera, assume una rilevanza particolare, per la sua originalità ed innovazione, quella realizzata in collaborazione con l’Università di Pisa per il Master Apc – Analisi Prevenzione e Contrasto della Criminalità organizzata e della Corruzione». Il motivo di questa menzione è da ritracciarsi nel fatto che «l’esperienza risponde innanzitutto ad un primo indicatore di innovazione sociale: non era mai stato pensato prima di formare specifico personale che avesse le competenze per poter intervenire con strumenti adeguati sulla corruzione, o meglio, sull’economia della corruzione», ma non solo: «risponde ad un altro indicatore, cioè alla capacità di sviluppare la rete».
Stando alla curatrice del testo, la forte identità culturale che si è creata nel corso degli anni, «permette di individuare in un master di questo tipo il rafforzamento di una comunità: non è quella di un territorio, ma quella più ampia, una “comunità culturale” che si aggrega intorno a questi temi, su tutto il territorio nazionale, con alleanze con diversi tipi di interlocutori, facendone una forza trainante in termini di educazione, formazione, cultura, ma anche di identità sociale che attraverso il master viene a rafforzare il senso di appartenenza per tutti coloro che ne entrano a far parte».
Non a caso abbiamo dato vita da tempo a una nuova sezione del sito: “La comunità del Master”. Qui sono contenuti i racconti e le esperienze dei nostri allievi, un patrimonio a disposizione di tutti coloro che vogliono entrare a far parte di questa “comunità culturale”.